Il Millionaire intervista Lucio Insinga. Parola d’ordine: crescere e rinnovarsi
Il Millionaire intervista Lucio Insinga. Parola d’ordine: crescere e rinnovarsi
Aumentare la quota di mercato acquisendo un competitor con il supporto finanziario di un investitore, aprire nuovi mercati esteri, accedere a nuovi capitali tramite la rete, non sono un problema se l’azienda è affiancata da Management Capital Partner, società di advisoring composta da un team di professionisti multidisciplinare.
Alzi la mano l’imprenditore che non ha mai desiderato un professionista al suo fianco per rinnovarsi, crescere e internazionalizzarsi. È proprio per questa ragione che nel 2016 Lucio Insinga, professionista con esperienza nella consulenza direzionale e gestione d’impresa, ha fondato la Management Capital Partner. Nel suo ruolo di amministratore delegato ci aiuterà a capire come la Mcp riesce a supportare le aziende che vogliono superare i propri limiti e aprirsi a nuovi orizzonti.
Quali sono le competenze di Mcp?
«Management Capital Partner è una società di advisoring e il nostro team ha competenze verticali che vanno dalla gestione del ricambio generazionale, alla possibilità di aumentare la quota mercato acquisendo un competitor, all’apertura di nuovi mercati esteri. Le aziende che si rivolgono a noi sono ambiziose, spesso hanno bisogno di rafforzare la propria struttura patrimoniale e finanziaria, pertanto siamo in grado di favorire l’ingresso di venture capitalist, dare accesso al mercato dei capitali e accompagnare chi si affida a noi fino alla quotazione in Borsa. Mcp è autorizzata dalla Consob a operare quale gestore di portale per le operazioni di equity crowdfunding. Quest’attività è stimolata attraverso un network di investitori pronti a partecipare ai progetti più importanti».
In quale modo fate incontrare la domanda di credito con gli investitori?
«Mcp ha lanciato tre portali, ognuno con delle caratteristiche proprie.
- Per le operazioni di aumento capitale abbiamo Leonardoequity.com. Qui le startup e le imprese che intendono aprire il loro capitale a terzi presentano i loro progetti e catturano l’interesse di privati e società terze a loro volta interessati a partecipare a imprese altrui.
- Il secondo portale è Leonardocorporate.com, dedicato alle operazioni di debito: l’azienda che cerca un finanziamento si registra e, in base a determinate caratteristiche e alla valutazione che viene fatta, può ottenere risorse attraverso un debito che accende anche con strumenti finanziari diversi (prestiti obbligazionari, partecipativi e altri).
- L’ultimo portale è Leonardolending.eu, dedicato alla finanza etica, qui si propongono progetti di rilevanza sociale e chi aderisce lo fa in qualità di donatore».
Chi si rivolge a voi e quali sono i vostri punti di forza?
«Abbiamo adottato il sistema delle 4E. Siamo Efficaci perchè siamo a fianco dell’imprenditore ma non ne rallentiamo l’attività. Siamo Efficienti perché i nostri traguardi sono misurabili. Siamo Economici perché la maggior parte dei nostri compensi, matura a risultato ottenuto. Siamo Etici. A tal proposito, preciso che siamo una delle poche società di consulenza direzionale che ha adottato volontariamente un codice etico che non consente ai nostri soci e al nostro consiglio d’amministrazione di compiere operazioni che siano anche potenzialmente in conflitto con gli interessi dei nostri clienti. La nostra indipendenza e la condivisione dell’obiettivo che l’imprenditore intende raggiungere, completano i validi motivi per i quali le aziende si rivolgono a noi. Dobbiamo inoltre sottolineare che il 75% delle aziende italiane dichiara di avere meno di 14 dipendenti e neanche un dirigente, pertanto la nostra esperienza può essere messa al loro servizio, soprattutto nel caso in cui si intendano compiere operazioni straordinarie. I clienti che hanno sperimentato con successo il nostro intervento sono quelli che generano dal nostro punto di vista lo sviluppo commerciale della nostra rete».
Qual è l’iter che deve seguire un’azienda che chiede il vostro intervento?
«Partiamo da un’approfondita analisi che si concretizza in almeno 4 incontri per comprendere se l’obiettivo che l’imprenditore intende perseguire è raggiungibile e, soprattutto, se le competenze che esprime il nostro team sono adeguate e sufficienti per garantire il risultato atteso. Abbiamo sperimentato che le fasi iniziali dell’ascolto e dell’analisi sono fondamentali per la buona riuscita del progetto. A oggi abbiamo portato a termine tutti gli incarichi accettati».
Che cosa analizzate nello specifico?
«Gli aspetti critici che prendiamo in considerazione sono tre: l’esame della redditività ossia i margini che ottengo delle vendite, l’equilibrio finanziario ossia l’andamento e la stagionalità dei flussi finanziari al fine di verificare se gli stessi consentono alla società di far fronte ai propri impegni e in ultimo il livello di patrimonializzazione, ossia l’ammontare dei mezzi propri. Dopo l’analisi di questi tre aspetti, la prima cosa che suggeriamo è di effettuare un benchmark di mercato per comprendere le dinamiche del settore e verificare il proprio posizionamento rispetto ai diretti competitor. La seconda cosa è ripensare tutti i processi interni dove sovente si annidano sacche di inefficienza e in ultimo occorre definire, in concreto, se gli obiettivi che vogliamo raggiungere sono realmente perseguibili da soli o se presuppongono ad esempio l’accompagnamento di un partner finanziario o il ricorso a mezzi di terzi».
Quali sono i costi per avvalersi della vostra consulenza?
«I nostri compensi sono rapportati alla complessità dell’operazione, ovvero il corrispettivo è suddiviso in tre parti: una retainer fee che si aggira fra il 5 e 15% del valore del compenso e una success fee che si aggira fra il l’85 e 95% dello stesso. Qualora dovessimo superare gli obiettivi richiesti scatta un’extra fee calcolata sulla differenza fra l’obiettivo posto dall’imprenditore e quello da noi raggiunto. I ricavi di Mcp negli ultimi tre anni si sono triplicati e la nostra crescita è la testimonianza vera di quanto i clienti siano soddisfatti e che i compensi sono ritenuti adeguati all’attività svolta. In pratica la nostra mission è portare managerialità nelle aziende a costi variabili per le stesse».
Lei è un uomo con una grande esperienza alle spalle, un problem solver di natura, ma guardando al futuro riesce a scorgere nuovi metodi per finanziare gli aumenti di capitale?
«Ho completato la prima stesura del mio ultimo libro dedicato alla finanza aziendale e ho considerato le criptovalute come metodologia per effettuare aumenti di capitale. Ora dopo averne compreso le vere potenzialità il team di legali e notai di Mcp è al lavoro sulla mia ipotesi progettuale che pare superi le resistenze giuridiche che il tema, non poco complesso, presenta. Dalla riuscita di quest’operazione, a mio avviso, passa il futuro successo delle ICO (Initial Coin Offering) in Italia».